
PISA PIAZZA DEI MIRACOLI 15 maggio – 31 agosto 2025
di Rosi Fontana
L’Opera della Primaziale Pisana promuove dal 15 maggio al 31 agosto 2025 l’installazione di due sculture monumentali di Antonio Signorini a cura di Guido Curto. La Piazza dei Miracoli, famosa in tutto il mondo per la sua torre pendente e per le straordinarie architetture monumentali, il Duomo, il Battistero, il Camposanto Monumentale, ospiterà EQUILIBRIUM. Arcturus e Sun i cavalli volanti di Antonio Signorini in Piazza dei Miracoli a Pisa.
Come ha sottolineato il Presidente dell’Opera, Andrea Maestrelli, la scelta di ospitare le due opere in Piazza dei Miracoli si inserisce in un percorso che la Fabbriceria porta avanti da tempo: promuovere un dialogo autentico tra arte contemporanea e il patrimonio storico-artistico, dando vita ad una nuova narrazione aperta e dinamica. La scelta di Signorini è nata principalmente da due motivazioni: da un lato, il suo riconoscimento a livello internazionale, testimoniato da esposizioni in città come Venezia, Abu Dhabi, Istanbul, Dubai e Londra; dall’altro, la volontà di ospitare la prima esposizione di Signorini nella sua città natale, Pisa.
Antonio Signorini, artista nato a Pisa, vive a Dubai ma porta la sua città nel cuore. L’incontro con la fabbriceria che gestisce il complesso del Duomo di Pisa, l’Opera della Primaziale, ha portato lo scultore toscano, le cui opere sono in importanti collezioni pubbliche e private, per la prima volta nella sua città. La sua arte si manifesta nel luogo e nello spazio più assoluto di Pisa: la metafisica Piazza dei Miracoli.
I due cavalli volanti, Arcturus e Sun, due bronzi monumentali di undici metri ciascuno, si configurano così come un evento straordinario e carico di emozione per l’artista che in questa installazione unisce il suo amore per i cavalli, nato proprio vivendo la sua infanzia in città, e quello per la Piazza dei Miracoli in cui giocava da ragazzo.
Con un passo elegante, un volo sulla Piazza più famosa del mondo, i due giganteschi e slanciatissimi cavalli in bronzo, di undici metri di lunghezza, sembrano esser scesi giù dal cielo per toccare terra sul prato che racchiude la Piazza dei Miracoli giusto il tempo di atterrare per poi librarsi nuovamente in volo verso un nuovo viaggio.
Ispirati alle pitture e ai graffiti rupestri delle grotte di Altamira e di Lascaux, i due ieratici cavalli vibrano entro quella forte ed essenziale stilizzazione, come sospesi a mezz’aria, in Equilibrio (da qui il titolo dell’installazione) sulle zampe anteriori con gli zoccoli conficcati nel suolo (però, attenzione, nascosta sotto dall’erba, c’è una solida base di sostegno, uno straordinario gioco di ingegneria creato dall’artista). Questa iconologia poetica, e specificatamente equestre, trae spunto dalla grande passione per i cavalli che Signorini aveva maturato fin da giovane nell’allevamento di purosangue da corsa di suo padre, quando osservando e ammirando quei corpi muscolosi, ma anche flessuosi, lanciati in corsa sfrenata, restava affascinato e stupito da quel lungo attimo di sospensione a mezz’aria mentre erano lanciati al galoppo in un volo di sei o addirittura otto metri.
Volo, parola chiave, che Signorini giustamente ritiene abbia ispirato nella civiltà greca antica il bel mito di Pegaso. Il cavallo alato, nato quando Perseo tagliò il collo della Medusa, o, secondo altra versione, il cavallo che saltò fuori dal collo di quella mostruosa e terrificante creatura. In ogni caso un cavallo soprannaturale che con i suoi zoccoli era in grado di far sgorgare fonti d’acqua purissima. Non sappiamo se in Piazza dei Miracoli troveremo una fonte, certo è che quell’animale selvaggio e libero è un bel simbolo per la città di Pisa, tanto più in un luogo così sacralmente emblematico, il luogo di miracoli che anche l’Arte sa compiere. Tanto più se mettiamo in sintonia quella posizione di equilibrio precario dei due cavalli con il disequilibrio della Torre pendente che sta lì di fronte.
Inoltre, c’è il tema del viaggio nell’immagine equestre di Signorini. Quei viaggi che lui ama così tanto e che l’hanno portato via dall’Italia, a Londra, a Parigi a Lascaux ad Altamura e poi a Gibilterra, ad esempio, dove ha effettuato scavi archeologi sulle orme dell’uomo di Neanderthal, e poi di recente a lavorare negli Emirati Arabi, dove i suoi cavalli hanno riscosso un grande successo, tanto da essere esposti in numerosi luoghi pubblici.
Arcturus e Sun, sottili, maestosi e sacrali hanno in sé altri emblematici riferimenti. Lo scultore li ha costruiti per collocarli nel nostro tempo, e per compiere un viaggio tutt’altro che finito. Un viaggio che riconduce alla suggestione di quell’opera straordinaria che è l’Ombra della sera, emblematico capolavoro anonimo etrusco conservato nel Museo Guarnacci di Volterra. E quell’essere filiforme, esile, quel ritmo lineare nell’esplorazione delle figure nello spazio, è la citazione di Signorini alla ricerca stilistica mirata a trasfigurare l’immagine che fu del livornese Amedeo Modigliani. E, ancora, come per Matisse, anche Antonio Signorini si concentra sulla sintetizzazione delle forme, sulla stilizzazione sempre più spinta che riduce le figure a linee essenziali.
L’ultima cifra di Signorini, la più difficile da cogliere a prima vista, è il suono. Già perché ciò che lo affascinava fin da bambino era proprio il rumore degli zoccoli che battevano ritmicamente per terra quando gli animali erano al galoppo. Cavalli che atterrano sulle zampe anteriori, per poi subito ripartire con slancio, e non fermarsi mai, dinamicamente, proprio come Signorini, artista entusiasta della vita che comunica energia positiva, dotato di un elan vital che ben si esprime nel cavallo in corsa; attenzione non nel consueto cavallo rampante tipico delle sculture celebrative ottocentesche (quello che gli storici dell’arte sono più abituati a descrivere, che costituisce di fatto l’emblema della protervia del Potere).
Così i due Cavalli in Equilibrium di Signorini diventano qui in Piazza dei Miracoli a Pisa l’emblema di una cittadinanza orgogliosa e libera, quella dell’antica e celebre Repubblica Marinara, piccola ma potentissima nella volontà pervicace di difendere libertà e diritti civili e nell’impegno a crescere e rilanciarsi sempre più in là, oltre l’ostacolo, senza mai stancarsi.
L’emblema del volo e del viaggio di Arcturus e Sun incontrano idealmente tutti coloro, tra i svariati milioni di turisti, che ogni giorno entrano in questa piazza per cogliere spiritualità, arte, bellezza e armonia, anch’essi sono qui per compiere un viaggio e spiccare anch’essi il volo dopo aver testimoniato la loro appartenenza al mondo intero in questa piazza che da millenni abbraccia l’umana universalità.
Il dialogo tra la Fabbriceria e l’arte contemporanea è un dialogo strutturato da lungo tempo. Piazza dei Miracoli e il complesso monumentale hanno ospitato artisti e Maestri scultori che hanno esposto le loro opere in questi spazi straordinari, come Arnaldo Pomodoro, Igor Mitoraj, Giuliano Vangi, Greg Wyatt, Giuseppe Bartolini, Francesco Barbieri, Gianni Lucchesi. Un dialogo il cui intento resta quello di creare un’inedita esperienza estetica, in cui l’antico e il nuovo si esaltano reciprocamente. Per Antonio Signorini la scelta si è basata su due ragioni: quella di dare spazio ad un artista internazionale riconosciuto per il suo valore in molti Paesi del mondo e quella ancora più speciale: ospitare le sue opere per la prima volta nella sua città natale. Pisa un tempo fucina di visioni e di espressioni artistiche rinnova la propria antica vocazione attraverso lo sguardo sull’arte contemporanea.
Opera della Primaziale Pisana
Piazza Arcivescovado, 1
56100 Pisa
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