Luglio 27, 2024

SCHEDA 15 – Vocazione e destino di un nuovo spazio urbano: un piano strutturale intercomunale per la Versilia

Troppo e male si è costruito nel nostro territorio dal secondo dopo guerra.

Questo edificare convulso ha dato profitto a pochi, mentre la maggior parte dei residenti non ha visto aumentare l’offerta di spazi e luoghi pubblici destinati alla vita sociale e collettiva.

La definizione di progetti, idee e proposte per il “governo del territorio” non può prescindere dal prendere atto del mutato quadro di riferimento e dei nuovi scenari (legislativi e di pianificazione) che si sono delineati su scala regionale. In particolare la nuova legge urbanistica della Toscana (L.R. 65/2014) e il nuovo “Piano di Indirizzo Territoriale” (PIT) con valenza di “Piano Paesaggistico Regionale” (PPR), prospettano nuovi modelli di governance territoriale che incideranno evidentemente in maniera concreta sul ruolo, i compiti e le attività degli enti locali e soprattutto sul rango e contenuti tecnici e disciplinari dei piani urbanistici ai diversi livelli e scale.

Dobbiamo proporci di avviare (in via preliminare) la redazione di un “Piano strategico” d’area e di programmare conseguentemente i processi e i percorsi tecnico-istituzionali necessari alla formazione del “Piano Strutturale Intercomunale della Versilia” (PSI). In questo modo si potrà concretamente pensare di raccogliere la sfida a governare un’area che nei fatti si configura già oggi come una realtà metropolitana regionale e metterla in condizione di competere meglio e con più possibilità di successo sui mercati e sugli scenari di progresso sovralocali, di cogliere più occasioni, di stimolare più efficacemente le forze economico produttive e socio-culturali presenti sul suo territorio.

Il PSI della Versilia ci consentirà di pensare allo sviluppo economico integrato delle attività e delle imprese connesse con la tutela e l’uso produttivo del territorio rurale e con la valorizzazione delle risorse agro-ambientali e forestali e di valutare puntualmente le condizioni per l’utilizzazione compatibile e sostenibile delle risorse naturali caratterizzanti il territorio della Versilia.

Sarà questa anche l’occasione di dare sostanza alle sinergie e alle filiere tra gli altri settori e le attività turistico ricettive e, più in generale, di mettere in rete l’offerta di ambienti e strutture di valenza paesistica, naturale e rurale, ma anche di beni e risorse storico-culturali. In questo quadro straordinaria importanza riveste l’individuazione di una comune visione del “Patrimonio territoriale”, attraverso l’affermazione e la determinazione dei “valori intrinseci” (non solo locali) connessi con la tutela e valorizzazione di ambiti, spazi e elementi territoriali che caratterizzano la struttura profonda e testimoniano la storia (antica, moderna e contemporanea) politica, amministrativa, culturale, sociale della Versilia.

La LR 65/2014 aveva introdotto lo strumento di pianificazione territoriale intercomunale, attraverso il quale due o più comuni possono procedere alla formazione del PSI completo di “Quadro Conoscitivo”, “Statuto del Territorio” e “Strategia dello Sviluppo”, ma questa opportunità in Versilia non è ancora stata colta.

Il PSI contiene le politiche e le strategie di area vasta in coerenza con il PIT e PPR regionali e il “Piano Territoriale di Coordinamento provinciale” (PTC), puntando alla razionalizzazione del sistema infrastrutturale e della mobilità, al fine di migliorare il livello di accessibilità dei territori interessati, anche attraverso la promozione dell’intermodalità; all’attivazione di sinergie per la valorizzazione ed il recupero dei sistemi insediativi; alla razionalizzazione e riqualificazione del sistema artigianale e industriale; alla previsione di forme di perequazione territoriale.

Per parte sua il PIT-PPR definisce gli obiettivi di qualità e le direttive per tutti gli ambiti regionali. Per quanto riguarda la Versilia il piano regionale si propone di salvaguardare le Alpi Apuane in quanto paesaggio assolutamente unico e non riproducibile; salvaguardare il paesaggio montano, contrastare i processi di abbandono delle valli interne e recuperare il patrimonio insediativo e agrosilvopastorale della montagna e della collina; recuperare e valorizzare le relazioni territoriali storiche fra montagna, collina, pianura e fascia costiera; riqualificare il sistema insediativo e infrastrutturale diffuso nella pianura e lungo la fascia costiera e tutelare le aree libere residuali (con specifico riferimento a quelle litoranee).

Volendo affrontare con serietà e con sguardo rivolto al futuro dovremo anche mettere in gioco una “visione unitaria, aperta e solidale delle problematiche d’area vasta” e pianificare avendo ben chiaro l’obiettivo di promuovere lo sviluppo della comunità, garantendo quella dimensione sociale, economica e culturale ai piani stessi, anche attraverso la piena applicazione dei principi della “Convenzione Europea del Paesaggio” dove gli strumenti di partecipazione e comunicazione contribuiscono efficacemente alla formazione delle conoscenze e alla definizione delle “tutele attive” dei valori identitari.

Se il Piano strategico e il Piano Strutturale intercomunale avranno la capacità di individuare le corrette strategie per sviluppo, anche attraverso progetti integrati, accordi, intese, sinergie tra risorse economiche, bilancio, pianificazione e programmazione, sarà più facile agganciare le grandi strategie comunitarie, statali e regionali e stimolare le forze migliori dell’economia locale, metterle a sistema con i Comuni per una modulazione d’interventi commisurati alle potenzialità delle comunità ed alla verifica della loro sostenibilità ambientale.

Pensiamo a come sarebbe la Città della Versilia se si riuscisse a garantire un sistema di efficienze (dotazioni territoriali) su un territorio, unitariamente pensato, accogliente, solidale e a misura degli abitanti e capace di assicurare i servizi che garantiscano il diritto e l’accesso agli esercizi di cittadinanza.

A puro titolo di esempio, si pensi alle possibilità di ripensare alcuni temi e problematiche in termini organici e comprensoriali, quali i servizi ecosistemici e per la qualità dell’ambiente e il paesaggio, quelli per l’attrattività, la capacità e la competitività territoriale ma anche quelli per la qualità urbana, l’efficienza e la coesione sociale.

Si dovrà, dunque, perseguire una “visione” comune delle strategie di sviluppo sostenibile del comprensorio versiliese, orientando le diverse aspirazioni allo sviluppo e alla crescita delle comunità locali verso una strategia unitaria e complessiva in modo da cumulare (in un unico fattore di scala) opportunità e risorse, ma anche recuperare i deficit di competitività e ridurre problemi e criticità in atto, assicurando al contempo il riconoscimento e la difesa dei valori (beni comuni) non negoziabili.

Obiettivi

Redigere di un “Piano strategico” d’area esteso all’intera Versilia. È necessaria la formazione del “Piano Strutturale intercomunale” della Versilia.

Pensare alla Versilia come a un territorio unico capace di assicurare il diritto e l’accesso agli esercizi di cittadinanza.

Recuperare alle Amministrazioni locali e ai cittadini la sovranità delle scelte programmatiche e strategiche.

Avviare la redazione di un “Piano strategico” d’area.

Favorire la nascita di una “visione unitaria, aperta e solidale delle problematiche d’area vasta”.

Attivare una fase di monitoraggio e “tagliando” della LR 65/2014.

Favorire l’attivazione di politiche per aiutare la competitività territoriale