A Musei Capitolini 660 pezzi età imperiale da Fond. Santarelli
(Fonte ANSA) Il serpentino verde, il giallo antico e il pavonazzetto, e poi l’alabastro a pecorella algerino, l’astracane indiano e il bigio antico greco, in un tripudio di cromie elaborate e splendide venature che raccontano la grandezza dell’antica Roma: sarà ospitato dal 12 aprile in due sale di Palazzo Clementino l’allestimento “I colori dell’antico. Marmi Santarelli ai Musei Capitolini”, a cura di Vittoria Bonifati, che presenta una selezione di oltre 660 marmi policromi di età imperiale.
Provenienti dalla collezione capitolina e dalla Fondazione Dino ed Ernesta Santarelli (che concede i pezzi della propria collezione in comodato gratuito decennale), i marmi ripercorrono l’evoluzione di Roma da un punto di vista socioculturale, politico ed economico.
L’allestimento, realizzato in collaborazione con lo studio di architettura Cookies (Alice Grégoire, Clément Périssé, Federico Martelli) e arricchito da pannelli esplicativi e dal documentario didattico a cura di Adriano Aymonino e Silvia Davoli, spiega al pubblico la stretta connessione tra la presenza di materiali non-autoctoni alla città e l’espansione politica, economica e geografica dell’antico Impero Romano. Per garantire una maggiore leggibilità al visitatore, le quattro pareti della sala espositiva principale sono state ordinate secondo i quattro punti cardinali per mostrare l’esatta provenienza dei marmi (82 frammenti policromi – di diverso taglio, peso e colore, disposti su griglie metalliche, provenienti per lo più da Sud Est, da Paesi come Grecia, Turchia, Algeria ed Egitto). Come unico esempio di statuaria, è stato scelto di esporre una testa di Dioniso montata su busto non pertinente femminile (composta da 8 tipologie marmoree diverse); nella sala didattica è presente anche una selezione di strumenti per la lavorazione del marmo provenienti dalla bottega Fiorentini.