Condividiamo da comunivirtuosi.org
Un’ampia coalizione senza precedenti che rappresenta produttori europei di bevande, fornitori di materiali e tecnologie per il packaging, riciclatori, ONG e gli enti pubblici chiede un’azione ambiziosa per consentire la completa circolarità degli imballaggi per bevande all’interno del progetto di modifica della Direttiva UE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (PPWD) prevista per la fine di novembre 2022.
La Coalizione ritiene che l’imminente revisione della Direttiva UE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio rappresenti una reale opportunità per adottare le giuste misure e accelerare la transizione verso un imballaggio circolare per bevande. A tal proposito nel suo documento di posizionamento la Coalizione sottolinea l’importanza di fissare
un obiettivo del 90% di raccolta differenziata finalizzata al riciclo entro il 2029 per gli imballaggi per bevande. Questo per garantire tassi di riciclaggio e di contenuto riciclato più elevati negli imballaggi, che ,a loro volta, ridurranno in modo significativo la domanda di materie vergini.
In uno scenario con un obiettivo del 90%, l’UE arriverebbe a riciclare l’equivalente di 92 miliardi di bottiglie in PET entro il 2030 che significa poter risparmiare 2,6 milioni di tonnellate di PET vergine sostituendolo con PET da riciclo (rPET ) nel periodo che va dal 2022 al 2030.
La coalizione ritiene inoltre fondamentale l’adozione di sistemi di deposito cauzionale (DRS) ben concepiti negli Stati membri ove i tassi di raccolta non riescono a raggiungere gli obiettivi intermedi necessari per raggiungere l’obiettivo del 90%. Qui diventa essenziale per la Coalizione sviluppare a livello europeo dei requisiti minimi a cui fare riferimento nella progettazione di ogni nuovo DRS in modo che garantisca gli stessi alti tassi di raccolta e di qualità dei materiali che caratterizzano i DRS europei di successo. Questa è una condizione fondamentale per promuovere un riciclo a ciclo chiuso ( bottle to bottle e can to can) e realizzare imballaggi per bevande circolari.
“Questa proposta, che prevede un obiettivo di raccolta differenziata del 90% e la promozione di sistemi nazionali di restituzione dei depositi ben progettati, non riguarda solo la riduzione dei rifiuti e la circolarità, ma anche di stimolare le economie locali, di creare posti di lavoro e di aumentare la resilienza dell’Europa assicurando le risorse e risparmiando energia“, afferma Clarissa Morawski, Direttore Generale di Reloop.
La modellizzazione di calcolo adottata da Reloop stima che il raggiungimento di un obiettivo di raccolta del 90% renderebbe disponibili per il riciclo altri 170 miliardi di contenitori per bevande.
L’industria delle bevande analcoliche sostiene questo potenziale e significativo passo avanti e per Nicholas Hodac, direttore generale di UNESDA Soft Drinks Europe questa proposta va nella giusta direzione: “Si tratta di una vera e propria opportunità di raggiungere il riciclaggio a ciclo chiuso e, pertanto, attendiamo con ansia che la Commissione europea accolga questa proposta. Il nostro settore non potrebbe essere più impegnato nel compito di aumentare i tassi di raccolta e riciclo dei nostri imballaggi ma abbiamo bisogno di misure di sostegno per farlo con successo”.
Patricia Fosselard, Segretario generale di Natural Mineral Waters Europe (NMWE), ritiene che gli imballaggi per bevande siano molto adatti a raggiungere la piena circolarità: “Gli imballaggi per bevande sono altamente riciclabili, possono essere riutilizzati più e più volte in applicazioni ad alto valore
e già oggi offrono le più alte percentuali di riciclaggio tra le varie tipologie di imballaggio. Chiediamo all’UE di promuovere ulteriormente la circolarità stabilendo i requisiti minimi per un DRS ben progettato e garantendo agli imbottigliatori l’accesso a una quota equa delle loro bottiglie riciclate“.
Wouter Lox, segretario generale dell’Associazione europea dei succhi di frutta AIJN, ritiene sia giunto il momento di puntare alla circolarità. “La riduzione dei rifiuti da imballaggio che sfuggono al riciclo rappresenta un’enorme opportunità per la circolarità all’interno dell’UE e, per questo, è fondamentale che la revisione della Direttiva PPWD. L’industria europea dei succhi di frutta, quindi, sostiene pienamente l’ambizione di fissare l’obiettivo del 90% di raccolta differenziata per il riciclaggio entro il 2029. “
La Commissione europea ha l’opportunità perfetta di guidare la transizione verso un’economia circolare con un obiettivo di raccolta differenziata del 90% e un DRS ben progettato per gli imballaggi per bevande. È il momento di essere ambiziosi!
Quale è la relazione tra questa iniziativa e la nostra associazione Comuni Virtuosi ?
L’Associazione è l’ente promotore dell’iniziativa “A Buon Rendere-Molto più di un vuoto ” lanciato nel marzo del 2022 che vede oltre 17 ONG nazionali, altre di interesse locale e Enti Territoriali (Torino Città Metropolitana, Comune di Bergamo ed altri) insieme a formare una coalizione per una veloce implementazione di un Sistema di Deposito Cauzionale per i contenitori di bevande.
Reloop è la piattaforma internazionale partner della campagna “A Buon Rendere” che ha lavorato per portare a casa questa azione multi-stakeholder che non possiamo che sostenere nel merito e nelle modalità. Nel merito perché allineata a tutte iniziative passate sui rifiuti che ci hanno visto un prima linea come associazione.
Anche la bozza trapelata sulla proposta della Commissione europea per un “Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio” è in linea con la proposta Obiettivo 90%.
La congiuntura economica con i prezzi delle materie prime e dell’energia alle stelle richiede azione immediata nel ridurre e massimizzare l’utilizzo delle risorse, e non ci sono altre strade che evitarne la dispersione e affrontare altri sprechi della filiera, potenziando la circolarità di imballaggi.
Ma anche dei beni introducendo modelli di economia circolare come i sistemi di riuso e di “prodotto come servizio” (PaAS).
In Italia, nonostante sempre più marche di bevande, e anche del settore di vini e liquori, stiano sperimentando e valutando linee di vuoto a rendere #VAR, le associazioni di riferimento nazionali nicchiano adducendo “pericoli” infondati.
Paradossalmente, come Coalizione “A Buon Rendere ” riteniamo che i “rischi” associati all’implementazione di un DRS in Italia descritti dall’industria delle bevande, Confindustria e altri stakeholders, si stiano già palesando ora.
Se non agiamo adesso per costruire un futuro di resilienza anche per il packaging, continueremo a correre dietro alle emergenze, e il consumo di bevande temuto dalle aziende potrebbe scendere lo stesso ( e non sarà certo un DRS a causarlo).
Se iniziamo ora a lavorare insieme ad un progetto di DRS per il nostro paese ci vorranno comunque almeno due anni, ed è Confindustria ed altre associazioni di categoria che ci insegnano che le aziende in crisi non hanno tutto questo tempo a disposizione.
E se l’Italia, nonostante tutto, starà a guardare, con le singole aziende che supereranno a sinistra le posizioni delle loro associazioni di categoria, l’Italia perderà il suo vantaggio e il podio tra i paesi membri campioni del riciclo.
Sicuramente per quanto riguarda la circolarità del packaging per bevande.
Leggi il documento di posizionamento della Coalizione The clear path to fully circular beverage packaging in italiano.
- Obiettivo 90% di raccolta e DRS, una strategia per un settore delle bevande più circolare
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