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Un Piano Sperimentale prevede un sistema di interscambio con navette e parcheggi per favorire la mobilità dolce nel Comune di Norcia
Anche quest’anno la fioritura della Piana di Castelluccio, in questi ultimi week end agli sgoccioli, ha mostrato tutto il suo splendore sotto il Monte Vettore grazie al Piano Speciale di Mobilità voluto fortemente dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini e dagli enti locali, e anche quest’anno il fragile ecosistema agricolo della Piana che dà vita allo spettacolo floreale è stato protetto dal flusso di chilometri di lamiere roventi portati dalle oltre 20mila automobili in coda di avventori che nel 2020 si riversarono nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Quell’anno il grande richiamo turistico della Fioritura della Piana di Castelluccio aveva determinato oltre 14 km di code, un’incidenza di emissioni fuori norma e la presenza di oltre 20mila veicoli privati nei week end, con l’occupazione di uno spazio pari ad almeno 10 campi di calcio. In quell’occasione l’Alleanza per la Mobilita Dolce – AMODO, Legambiente e FederTrek lanciarono un appello agli amministratori locali e al Ministero dell’Ambiente affinché venisse adottato un Piano di mobilità a emissioni zero nel Parco dei Sibillini e animato, insieme al Cammino delle Terre Mutate, la campagna di sensibilizzazione #CastelluccioaPiedi.
A seguito della campagna e dopo una pronuncia nel 2022 della Corte d’Appello di Roma che impediva qualsiasi possibilità di parcheggio sulla Piana, si era resa necessaria una diversa gestione dell’evento.
È stato così istituito un Piano Sperimentale che prevedeva un sistema di interscambio con un servizio di navetta, parcheggi su prenotazione nel territorio del Comune di Norcia e vietava il transito e il parcheggio nella Piana ad eccezione dei residenti, degli ospiti di strutture ricettive, di ciclisti, motociclisti, pullman turistici e l’accessibilità delle persone con disabilità.
Questo Piano ha funzionato e da allora, ogni anno, seppur con qualche difficoltà burocratica e sempre in base a dispositivi amministrativi speciali e sperimentali, il Piano è stato ripetuto.
Anche quest’anno i volontari di Legambiente e del CAI stanno aiutando le forze dell’ordine a dare informazioni ai visitatori durante i week end di massima affluenza e stanno accompagnando il Parco e gli enti coinvolti a fare diventare stabile il modello di gestione della mobilità sostenibile di questo evento naturale in area vincolata.
Le Associazioni stanno sollecitando un protocollo tra enti locali e un tavolo di lavoro per definire gli strumenti adeguati che rendano strutturale il Piano, per favorire un armonioso sviluppo della comunità locale, in linea con le finalità di tutela della biodiversità e dell’ambiente del Parco.
Dopo anni di sperimentazione deve essere messa a sistema la gestione di un territorio di pregio naturalistico e culturale che garantisca maggior tutela durante gli eventi naturali di attrazione di massa e favorisca la collaborazione e la sinergia delle Amministrazioni, delle comunità e degli operatori economici per uno sviluppo locale duraturo.
Siamo sicuri che gli operatori locali e i sindaci dopo tre anni di sperimentazioni siano pronti a diventare un caso pilota per il resto di Italia.