Se la poesia è un dono della parola che illumina e consola lungo il cammino dell’esistenza, è evidente che ancor più se ne abbia bisogno nei momenti più bui e più tragici della nostra storia. Quando sono
il dubbio, la disperazione o la paura a precluderci di guardare oltre e di scommettere ancora in un futuro più umano. (In momenti drammatici e confusi come questi che stiamo attraversando). Così come c’invita a fare la voce di Emily Dickinson in questo suo testo in cui il canto diventa corale e universale, condiviso da tutte le creature,
Giuseppe Cordoni
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Continuerò a cantare
Continuerò a cantare!
Stormi d’uccelli mi sorpasseranno
nel loro volo a climi più solari –
ciascuno con in cuore
l’ansia del pettirosso –
io con mio petto rosso
e le mie rime –
Più tardi – quando al colmo dell’estate
riprenderò il mio posto –
sarà più pieno il mio canto – Signore –
dei mattutini sono più pieni i vespri –
ed il mattino è solo il seme del meriggio –
Emily Dickinson
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da Tutte le poesie, a cura di Marisa Bulgheroni,
I Meridiani Mondadori, Milano 1997, p. 263