«Viene fatto spontaneo di chiederci se quel dirompente Sessantotto che, giusto
mezzo secolo fa, attraversò come una cangiante meteora planetaria la nostra
giovinezza, sia stato davvero un agognato miraggio di liberazione o non piuttosto
una sbornia ideologica di massa.
O l’uno e l’altro assieme inestricabilmente confusi!
Tanto che quell’urlata domanda dello studente contestatore, dipinto dal pittore
Virio Bresciani in copertina a questo libro, si direbbe che abbia accompagnato
Domenico Lombardi per tutto questo tempo.
Anzi che gli sia risuonata come un’eco insistente nelle orecchie, anche
seppur lievemente variata, come a voler reclamare da lui un bilancio consuntivo
di minima coerenza etica: «Ma tu, davvero, da che parte sei stato?… ».
Giuseppe Cordoni
Ho deciso il silenzio
Ho deciso il silenzio per chiudere il conto.
Uno strano modo di dire. Certo.
Ma non posso più vedere la deriva
di una storia vissuta, ormai consumata.
Un cimitero di foglie.
Il segno che lì,
forte, il vento
è passato.
Domenico Lombardi
Da Il sessantotto e dopo
Coll. le mimose, Bandecchi & Vivaldi Editori e Stampatori,
Pontedera 2021, p. 93